Rio Marina

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Rio Marina e l'estrazione del ferro

La storia di Rio Marina all'Elba è indissolubilmente legata all'estrazione dei metalli fin dal tempo degli Etruschi e più in la nei secoli dal lavoro in miniera. Insieme a Portoferraio è l'approdo alternativo che si trova proprio di fronte a Piombino, nella frazione di Cavo. La presenza dei metalli ancora oggi dona quell'atmosfera particolare a questo piccolo borgo, che tra il rossiccio della terra e il nero delle spiagge, è uno dei più tranquilli e frequentati durante la stagione estiva. Il simbolo di Rio Marina è la Torre dell'Orologio o degli Appiani di forma esagonale, che si intona perfettamente con il paesaggio. La maggior parte delle attività di Rio Marina si concentrano nei dintorni del porticciolo, dove c'è una piacevole passeggiata che costeggia l'arenile dalla sabbia particolarmente scura, per via della presenza di ematite. Per chi si trova a Rio Marina non può mancare una visita al Museo dei Minerali e al Parco Minerario, dove ripercorrere quello che accedeva durante il lavoro in miniera con le guide e a bordo del trenino, che un tempo serviva per il trasporto del materiale estratto. Le spiagge di Rio Marina rispecchiano ancora una volta la presenza del metallo e alcune di queste sono sede di reperti di archeologia industriale, che ormai fanno parte del paesaggio.

Le spiagge di Rio Marina

Tra le più belle spiagge dove trascorrere le giornate al mare a Rio Marina, c'è quella di Cala Seregola, detta anche Capo Pero, nella zona sud-est che è lunga circa 200 m e larga 30. L'ultimo tratto di strada che porta a questa spiaggia è qualcosa di unico, perché si tratta dello stesso tragitto che facevano i minatori per andare a lavoro. Si può, infatti, osservare quello che rimane dei capannoni e anche i pontili per l'imbarco, ormai in rovina. Prima che il mare si sveli agli occhi, si attraversa una sorta di stretta gola dalla quale si accede alle 2 parti di spiaggia che caratterizzano Cala Seregola a Rio Marina. La sabbia è un misto di ciottoli e sassi e ci sono delle zone dove ci si può sistemare con gli ombrelloni. Nella zona dove c'è un'altura divisa dalla terra ferma da una sorta di canyon, alcuni la attraversano per trovare un angolo di solitudine. Da Cala Seregola si osservano in lontananza Palmaiola e la piccola isola di Cerboli fino a quella del Giglio, se l'orizzonte è particolarmente limpido, esattamente come l'acqua che luccica per la presenza di pirite. La spiaggia di Fornacelle detta anche Cala del Telegrafo, è circondata da un grande bosco di lecci e dista circa 2 km da Rio Marina. Il nome attribuito per il telegrafo è sempre legato all'attività di estrazione mineraria, perché era l'unico modo di comunicare velocemente qualche decennio fa. L'arenile è lungo circa 150 m e largo 25, con ghiaia di colore rossastro, nero e grigio. La stessa colorazione la si può ammirare sott'acqua, e visto che è particolarmente limpida, è il luogo giusto dove fare immersioni per osservare anche una fauna molto ricca. La spiaggia per i suoi fondali bassi è ideale per famiglie con bambini piccoli. È curioso segnalare che fare il bagno in queste acque significa assumere per un attimo la lucentezza data dalla presenza delle particelle luminose del ferro, quando ci si bagna. La spiaggia è libera, ma c'è un bar e un ristorante dove bere o mangiare, e alla sera alle 20 viene chiusa, come accadeva quando ancora ci lavoravano i minatori.

Come arrivare alla spiaggia

Per arrivare alla spiaggia di Cala Seregola bisogna immettersi sulla Strada che collega Rio Marina con Cavo e quindi arrivare nel tratto sterrato, alla fine del quale c'è un ampio parcheggio, che non è a pagamento. Per la spiaggia di Cala del Telegrafo bisogna seguire le indicazioni per Fornacelle e dopo aver percorso una strada in cemento lunga circa 200 m immersa in un bosco, si arriverà a ridosso della spiaggia.